Ora Sergio sa dove ritrovare il suo amico Ermanno

Ci siamo  sorpresi e commossi tutti la sera del 20 aprile quando Sergio ha preso il microfono per raccontarci come ha conosciuto Ermanno Azzali, per noi un super Presidente e per Sergio un compagno di stanza e di sventura.

Quando si sono conosciuti erano due ragazzini che stavano facendo i conti con la vita avendo di fronte un futuro molto incerto e dietro i loro incidenti avvenuti sul luogo di lavoro e le gravi mutilazioni che si ritrovavano per sempre addosso. Hanno quindi condiviso tanti giorni di ospedale e di rieducazione di un corpo su cui riprendere le misure.. Erano due ragazzini probabilmente più pieni di paure e di rabbia che di speranze, arrivati, assieme a molti altri come loro reduci da incidenti sul lavoro, per scoprire quale strada avrebbero potuto percorrere per diventare grandi.
In quei mesi così intensi hanno seguito incontri di formazione, fatto colloqui e imparato a scoprire le proprie qualità e interessi, dormendo nella stessa stanza e imparando a farsi forza anche osservando il coraggio dell’altro. Per Sergio quel ragazzino un poco più grande di lui che vedeva soffrire, senza mai mollare, nel sistemarsi le pesanti e rigide protesi che gli permettevano di alzarsi in piedi e camminare è rimasto nel cuore. A lui, “tutto sommato” era andata meglio: le gambe e gli occhi li aveva…anche se aveva perso un braccio.

Averlo sentito raccontare come “per caso”, dopo tanti anni, aveva ritrovato notizie dell’amico proprio per scoprire che era deceduto 20 anni prima e che però una strana associazione lo avrebbe ricordato con una messa di suffragio e un ben più laico ritrovo, ci ha spinto ad invitarlo a conoscere Cena dell’Amicizia, la creatura di Ermanno, il luogo della sua passione e in cui ha trascorso molti anni della sua vita.
Sergio è venuto a trovarci al centro Diurno intitolato proprio a Ermanno Azzali e ha così ascoltato le storie “intrecciate” di Ermanno e di Cena dell’Amicizia, ha visto le tante foto appese ai muri raccontare attività ed esperienze, ha riso con noi al ricordo di aneddoti e di “pazzie” in cui il caro Ermanno era solito “distinguersi” e ha scoperto dettagli sulla vita di un ragazzo senza gambe trasformatosi in un gigante della solidarietà…
Dopo aver pranzato con noi Sergio ha risposto anche alle domande dei nostri ospiti, curiosi di sapere chi fosse quell’uomo senza un braccio.
E nel presentarsi ci ha ringraziato perchè d’ora in poi, nel suo lavoro di divulgatore per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, oltre a raccontare della forza di volontà di un ragazzino senza gambe che lottava ogni giorno per stare in piedi potrà anche raccontare il resto della storia, di come a volte dalle tragedie, anche quelle peggiori, si possa non solo vivere una vita piena e dignitosa, ma si possa anche andare oltre, compiere imprese straordinarie divenendo esempio per tanti in difficoltà, come per tanti altri che hanno imparato a “dare” senza voler prima “ricevere”.

Da oggi Sergio sa dove trovare il suo amico Ermanno.

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