Ettore: da volontario obbligato a volontario per scelta

A giugno scorso vi avevamo parlato di Ettore, un ragazzo arrivato da noi per svolgere il suo periodo di lavoro socialmente utile, che si è subito interessato alla nostra attività cerando di andare oltre al dovere. Ettore si è trovato bene e così ha deciso di rimanere  con noi come volontario.

Ettore, come mai hai scelto di iniziare una attività di volontariato con noi?

Quando sono arrivato per svolgere il mio servizio di lavoro socialmente utile ho iniziato a svolgere mansioni di ufficio, a trasformare parte del vecchio archivio cartaceo dell’associazione in data base elettronici. Verso la fine mi avete proposto di venire alla sera al centro Clemente Papi e questo mi ha permesso di avere una visione migliore dell’attività della Cena. Prima quando venivo di mattina qualche volta mi fermavo a pranzo ma non ero riuscito a creare un vero dialogo con gli Ospiti invece venendo alla sera sono riuscito ad entrare in confidenza con loro. 

E che attività svolgi come volontario?

Da una parte sono di supporto agli educatori dall’altra agli Ospiti. Sanno che mi piace usare il computer e così mi chiedono un aiuto, per esempio, per aggiornare le password dello Spid, verificare il saldo della banca o fare ricerche on line. Inizialmente erano gli educatori a proporre alle persone assistite di venire da me per avere una mano invece ora, che sono di famiglia, sono loro stessi a chiedermi aiuto. E’ un forte segnale di fiducia perché vengo a conoscenza di dati e informazioni personali. A parte questo si da una mano nelle attività pratiche quotidiane e se non c’è molto da fare proseguo con l’aggiornamento dei data base che avevo creato…insomma mi rendo utile liberando gli educatori di compiti pratici così che loro possano usare il proprio tempo per attività più importanti.

E’ un volontariato soprattutto relazionale…

Si, e questo mi piace tantissimo. Conoscendo meglio le persone e frequentandole per un periodo si capisce meglio il lavoro di progettualità che Cena fa con le persone accolte e posso gioire dell’evoluzione delle persone. Ovviamente certi racconti di sofferenza fanno stare male anche me e mi piacerebbe essere in grado di risolvere magicamente le loro situazioni ma non potendo farlo mi accontento di aiutare a risolvere i piccoli problemi e ad offrire amicizia. 

Sei stato formato dall’associazione per svolgere le attività di volontariato?

Quando vengo al Centro Clemente Papi c’è sempre anche un educatore e quindi non sono mai solo. L’educatore ovviamente mi ha affiancato maggiormente all’inizio mentre ora sono più autonomo, il 2 di gennaio ho anche avuto l’onore di tenere io aperto il centro diurno perché l’educatrice era in ferie e non si riusciva a sostituirla!

Inoltre una volta al mese c’è la riunione dei volontari del centro Clemente Papi e sono riunioni utilissime in quanto si fa il punto della situazione dei progetti degli ospiti, facendo ovviamente attenzione a darci solo le informazioni necessarie e non personali, e di evidenziano gli aspetti da tenere maggiormente sotto controllo.

Conoscere meglio la storia personale di ognuno attraverso queste riunioni e le conversazioni che ho direttamente con loro mi permette di relazionarmi con loro nella modalità migliore, di comprendere meglio comportamenti e risposte.

Quest’anno ho anche partecipato alla Giornata dei Volontari cioè una giornata di incontro e formazione per tutti i volontari dell’associazione e chiacchierando con i volontari della Cena del Martedì ho compreso meglio cosa fanno e ho avuto così una visione complessiva dell’Associazione.

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26 Feb 2023
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