Nei mesi scorsi Denise è venuta, insieme ad altri suoi colleghi di Linklaters – uno degli studi legali più rinomati a Milano e non solo nel settore del diritto transazionale – a conoscere la nostra Cena del Martedì. Una attività che rappresenta le nostre origini e dà anche il nome alla nostra associazione: un invito a cena rivolto a persone in stato di povertà ed emarginazione con l’obiettivo di ricreare per loro un tessuto relazionale e di aiuto.
Denise, la Cena del Martedì è stata come te la aspettavi?
Ci avevano descritto la Cena del Martedì come un momento di grande coinvolgimento e attenzione alle persone, ma l’esperienza vissuta è stata ancora più intensa di quanto immaginassimo. È davvero un’occasione in cui viene offerto non solo cibo, ma soprattutto relazione! Abbiamo fatto volontariato anche in altre mense, ma non ci era mai capitato di vedere i volontari seduti al tavolo con le persone accolte in un’ottica così inclusiva.
Linklaters è molto attento a proporre delle attività di volontariato, come funziona?
Sì, ogni anno organizziamo diverse attività di volontariato, selezionate internamente anche attraverso un sondaggio, per individuare iniziative che coinvolgano e motivino tutti i colleghi. Quest’anno abbiamo deciso di approfondire il tema delle mense per i poveri, scegliendo una realtà attiva a pranzo e la Cena del Martedì, che invece è serale, in modo da venire incontro alle esigenze di tutti.
Nel tempo abbiamo partecipato a diverse iniziative, ad esempio siamo stati in cascine solidali, abbiamo pulito parchi e imbiancato spazi comuni.
Tra gli Ospiti c’è qualcuno che ti ha colpito in modo particolare?
Ho conosciuto una persona che fa la guida turistica per Gatti Spiazzati e mi ha impressionato l’entusiasmo e l’emozione con cui ne parlava. Trapelava la gioia di avere un progetto e obiettivi da raggiungere. (ndr: Gatti Spiazzati è un’associazione che organizza itinerari nelle vie di una Milano che pensiamo di conoscere bene, raccontandoci invece storie inaspettate. L’iniziativa nasce da un gruppo di persone in difficoltà: esodati, disoccupati, senza fissa dimora che trascorrono o hanno trascorso anche lunghi periodi sulla strada).
Mi ha colpita anche la riunione finale tra i volontari che si confrontano sulle problematiche degli Ospiti. Ho sentito molta sincerità e partecipazione: è evidente il desiderio autentico di aiutare e trovare soluzioni concrete.
Consiglieresti di fare una attività di volontariato ad altri studi legali o di professionisti?
Lo consiglierei a tutti!
Fare volontariato non è solo un modo per aiutare chi è in difficoltà, ma permette ai volontari di confrontarsi con realtà diverse da quelle che si incontrano ogni giorno, maturando una maggiore sensibilità sociale.
Questo tipo di esperienza aiuta a non dare nulla per scontato e a non perdere di vista la realtà che c’è fuori dai nostri studi.
È inoltre un’occasione per rafforzare i legami all’interno del team, conoscendo meglio i colleghi in un contesto diverso da quello lavorativo e per incontrare chi magari lavora ad un piano diverso dal tuo e che difficilmente si incrocia nella quotidianità.
Cena dell’Amicizia parla di povertà estrema e grave emarginazione…che tipologia di persone ti aspettavi di incontrare?
Molte delle persone incontrate non avevano l’aspetto che comunemente si associa al “clochard”. Abbiamo incontrato persone che stanno attraversando momenti difficili, ma non estremi; divorziati in difficoltà economica o persone con un lavoro, ma a basso reddito. Questo ha fatto riflettere molto sia me che i miei colleghi: ci siamo resi conto, ancora una volta, di quanto si possa essere in balia degli eventi e di quanto sia fondamentale avere una rete familiare solida per fare fronte a certe avversità.
Molti di loro non hanno una famiglia, ma hanno voi volontari. Per loro siete punti di riferimento importanti: grazie a voi non si sentono soli e sanno a chi rivolgersi per chiedere un aiuto.
Grazie Denise, grazie a te e a i tuoi colleghi per essere venuti a conoscerci e per aver messo in discussione qualche preconcetto sulla povertà.
Grazie a voi per averci accolti. Come studio, ci piacerebbe consolidare questo rapporto e tornare con continuità, diventando gli “amici di Linklaters”.